Cittadini del mondo! Gli italiani si trasferiscono all’estero sempre più frequentemente. L’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha stimato che l’Italia è attualmente l’ottavo paese al mondo di emigranti. Circa 120,000 persone l’anno si trasferiscono all’estero per svariati motivi (lavoro, studio, salute, ecc…), dato relativo solo a chi si trasferisce perché alcune ricerche parlano addirittura di stime tre volte superiori. La tendenza è ancora oggi in continua crescita.
La globalizzazione ha reso più facili e veloci i trasferimenti, ma soprattutto li ha resi, qualche volta, indispensabili. L’estero rappresenta, per moltissime persone, una grande opportunità, uno straordinario cambiamento, il modo migliore per conoscere il mondo e confrontarsi con nuove avvincenti realtà. Un’opportunità, ma anche un grande rischio, soprattutto adesso che la pandemia da Coronavirus ha segnato la vita di tutti nel mondo.
Vivere oggi all’estero significa prendere anche atto di dover convivere con un discreto carico d’ansia e di stress, dovuto alla perdita di contatto con il proprio tessuto sociale. Alle oggettive difficoltà del trasloco, si sommano quelle dell’impatto del Covid-19 dalla nuova realtà dalla quale siamo circondati.
In questa situazione non avere una valida rete di relazioni che aiuti ad integrarsi con questa nuova entità sociale e con le conseguenze della pandemia, può portare ad avere problemi di diversa natura. Ecco quindi che nasce la necessità di avere un valido sostegno psicologico da parte di professionisti della salute mentale. Professionisti che sappiano interfacciarsi con persone che vivono all’estero, all’interno di una società differente da quella italiana e che vivono la pandemia “all’interno” di una realtà diversa da quella di origine. Psicologi in grado di accompagnare le persone attraverso un percorso di ricostruzione.
Questioni pratiche e ripercussioni psicologiche
chi vive all’estero tende, solitamente a concentrarsi sulle questioni pratiche, sottovalutando invece le ripercussioni psicologiche. Così facendo si ritrovano spesso a dover affrontare condizioni di difficoltà emotiva, con ripercussioni di varia entità sulla sfera personale, relazionale e lavorativa.
Lavoratori, studenti, famiglie, ecc… Si trovano oggi ad affrontare una situazione di criticità dovuta alla costrizione di dover vivere in lontananza l’emergenza sanitaria che il nostro paese sta vivendo nella nuova realtà post Covid-19.
Sostegno psicologico per lavoratori all’estero
Un incarico lavorativo all’estero porta con se tutta una serie di responsabilità interne ed esterne. Alla fatica del trasferimento, dell’inserimento nel nuovo ambiente lavorativo, al superamento delle difficoltà legate alla lingua e all’ansia di ottenere risultati, oggi si somma anche il gravame di vivere una situazione di emergenza sanitaria in un altro paese.
In molti casi le persone che vivono all’estero hanno lasciato la famiglia in Italia e questa situazione di distacco e lontananza, vissuta in un periodo di allarme sanitario, comporta stress, ansia e preoccupazione. Difficoltà psicologiche che non sempre è possibile affrontare rivolgendosi alle istituzioni sanitarie locali. In determinate circostanze la lingua diventa un ostacolo quasi insormontabile e la possibilità di rivolgersi, nella propria madrelingua, ad una figura professionale, diventa cruciale. Il sostegno psicologico di una figura professionale della salute mentale evita il rischio di deteriorare la permanenza al di fuori del paese di origine.
Sostegno psicologico per studenti all’estero
Sempre più ragazzi si trasferisco all’estero per studio. Già dalle superiori attraverso scambi interculturali, vacanze-studio, Erasmus, dottorati, stage, offerti da società ed istituzione, ecc… Le occasioni di studio per lasciare il Bel Paese non mancano mai. Oggi però è una situazione difficile da affrontare e vivere. Il distacco dalla famiglia di origine e dal proprio paese è aggravato dalla pandemia da Covid-19. I ragazzi si ritrovano a vivere lontano da famigliari, amici e parenti, in un periodo emotivamente difficile, dove mancano punti di riferimento e cresce il senso di isolamento e difficoltà relazionali.
Sostegno psicologico per famiglie all’estero
Il nucleo familiare è quello che spesso risente di più della lontananza, del distacco dal paese di origine. Alle famiglie residenti all’estero arrivano notizie frammentarie della diffusione del Coronavirus in Italia. News spesso non complete, né dettagliate di quello che accade veramente nel Bel Paese. Non sapere, o peggio ancora, conoscere la verità a metà, può far insorgere paure ed ansie, soprattutto se in Italia sono stati lasciati parenti, amici e affetti.
L’incertezza si manifesta con periodi di stress e qualche volta scatti d’ira e depressione. Tutti sintomi che si ripercuotono sull’intero nucleo familiare. Anche in questi casi è necessario prendere coscienza che non è obbligatorio affrontare sempre tutto da soli. Le parole sono strumenti di cura e la lingua madre riesce a veicolare meglio emozioni e sentimenti. Un sostegno psicologico nella propria lingua spalanca le porte alle barriere emozionali e lascia che la psicologia possa veramente aiutare chi ne ha bisogno.