Oltre i confini domestici: come superare le paure e riadattarsi alla vita sociale

Una volta passata la tempesta Covid-19, ci sarà un’altra battaglia da affrontare: tornare alla normalità. La paura è che i confini domestici, le mura di casa, si trasformino in vere e proprie barriere. Ci sarà una tendenza a stabilire confini da non superare, perché la pandemia ha colpito e continuerà a colpire, anche l’aspetto psicologico, sociale ed emotivo. È su questo aspetto che sarà necessario intervenire e lavorare trovando un modo per superare le paure e riadattarsi alla vita sociale.

Paura: impossibile controllare tutto quello che ci circonda

La pandemia da Coronavirus è anche un’epidemia emotiva. Per mesi la crisi sanitaria ha monopolizzato l’attenzione e i discorsi delle persone. Vivere una situazione di emergenza, nella quale è messa a rischio salute e incolumità (personale o collettiva), genera emozioni forti, potenti, travolgenti. Tra queste la paura e il terrore, possono anche permanere per mesi, o addirittura anni.

Nel cervello esiste un’area particolare addetta al rilevamento di situazioni di allarme: l’amigdala. Si tratta di un piccolo agglomerato di nuclei neuronali, dall’aspetto simile ad una mandorla che gestisce il riconoscimento delle emozioni, in particolar modo della paura. La paura è un’emozione fondamentale per l’istinto di sopravvivenza.

Da questa piccola ghiandola dipende quindi il riconoscimento e la gestione della paura. Un’emozione forte e dirompente che mette di fronte le persone all’impotenza della natura umana.

La reattività però è un segnale positivo, una capacità di risposta immunitaria dell’organismo sociale

La paura è fondamentale per la vita. Non bisogna provare paura nell’avere paura, ma sfruttare l’emozione per reagire alle situazioni, senza cadere preda del panico.

Il panico è un’anticipazione emotiva, immotivata e inutile se iniziata se percepita con troppo anticipo. Cadendo vittime del panico, il rischio è quello di compiere gesti irrazionali e incontrollati.

Le conseguenze dell’isolamento

L’isolamento dovuto alla quarantena può avere delle conseguenze piuttosto marcate sulle persone. Finita la burrasca della pandemia, quando le strade piano piano torneranno a ripopolarsi, la paura è che possa verificarsi un naturale aggravio di forme ossessive-compulsive. Pulizia della casa e disinfezione maniacale, ipocondria, un abbassamento del tono dell’umore, o addirittura si potranno sviluppare sintomi di un disturbo da stress post traumatico (DPTS).

Il timore di avvicinarsi agli altri e la difficoltà nel gestire rapporti interpersonali e fisici, condizioneranno i comportamenti e tenderanno a far innalzare barriere tra le persone.

Superare le paure sarà una sfida quotidiana, un percorso che ognuno dovrà intraprendere, da solo, o con il dovuto sostegno psicologico, per ristabilire equilibrio nella propria vita.

Superare le paure gestendo le emozioni

Anche se adesso sembra ancora impossibile, le emozioni che per mesi hanno condizionato così profondamente il comportamento, possono essere gestite, per superare le paure e tornare a vivere una vita sociale normale.

Quando le persone si trovano a dover fronteggiare, anche per un lungo periodo di tempo, situazioni di forte stress e preoccupazione, sono messe in atto risposte dal valore adattivo, che permettono di affrontarle al meglio.

Quello che riuscirà a risollevare le sorti emotive e sociali nella fase post quarantena, sarà avere una buona capacità di resilienza. In fisica la resilienza è descritta come la capacità di un materiale di resistere ad un urto improvviso sopportando sforzi applicati repentinamente, senza spaccarsi e senza propagare incrinature.

In psicologia, essere resilienti significa sapersi opporre alle pressioni ambientali con un atteggiamento positivo e propositivo, sapersi adattare nonostante la crisi, permettendo la ricostruzione di un percorso di vita. Perché questo sia possibile, le risorse personali sono mantenute e potenziate, sia sul piano personale che sociale. La resilienza è una capacità personale che protegge dagli urti e facilita la resistenza allo stress.

La chiave per risollevare le sorti è quella di guardare al futuro come possibilità, al passato come un valore e al presente come decisione. In questo modo ci sarà un progressivo passaggio dallo stress e dalla paura, alla progettualità per il futuro che sarà.

Libertà di prendere decisioni

L’essere umano non è motivato solamente da bisogni e pulsioni. Quello che lo contraddistingue è l’esigenza fondamentale di trovare un senso concreto alle varie situazioni della vita. Il tempo non è un semplice scorrere di ore, giorni e momenti. Rappresenta una manifestazione fondamentale dell’esistenza. Riscoprire questa manifestazione nella vita post quarantena, assegnando il giusto valore a situazioni, persone e cose consentirà alle persone di riconquistare la libertà delle proprie decisioni.

Un percorso difficile, a volte lungo, che può essere affrontato da soli, ma che potrebbe rivelarsi più arduo e complicato senza il giusto sostegno psicologico. Dove sarà necessario, quando sarà inevitabile, troveranno sempre il supporto da parte dei professionisti della salute mentale. Un appoggio indispensabile nei momenti più critici e nelle situazioni più difficili.

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