Dalla frenesia lavorativa all’home working: una nuova routine!
Dopo molti anni a desiderare e rincorrere lo smart working, nel giro di pochi giorni, con l’emergenza Corona virus, è entrato a far parte della vita lavorativa di molti italiani. Con l’emergenza Covid-19, moltissime aziende italiane sono state costretta a prendere provvedimenti immediati,per permettere ai lavoratori di continuare a svolgere le proprie mansioni direttamente da casa propria. Al riparo e al sicuro dal contagio e dalla pandemia mondiale, l’home working è diventato una realtà. Non sempre però questa realtà è facile da accettare e da gestire. Non sempre è possibile farlo da soli, con le proprie forze e la propria volontà. Qualche volta, situazioni di emergenza, necessitano di un supporto psicologico esterno, un supporto professionale di un esperto del settore.
Cambiamenti nelle abitudini
Lo smart working introduce un cambiamenti sostanziali nella vita di molte persone. Cambiamenti repentini e concreti nelle abitudini dei lavoratori. Cambiamenti che richiedono un notevole sforzo cognitivo da parte delle persone, per concepire, sotto una nuova veste, il lavoro. È richiesta auto-organizzazione, una robusta motivazione “interna” e una flessibilità nella modalità di svolgimento delle mansioni.
Auto-organizzazione
I lavoratori si ritrovano senza nessun controllo esterno, per questo devono sapersi organizzare da soli all’interno delle loro mura domestiche. D’altro canto, i datori di lavoro non possono più esercitare un controllo diretto sui lavoratori e devono invece avere fiducia in essi.
Motivazioni
Inoltre cambia la motivazione al lavoro. In assetti tradizionali può essere sia interna che esterna, visto che qualcuno controlla l’operato del lavoratore. Ma ai tempi del Covid-19, la motivazione può essere solo interna e venire direttamente dal lavoratore stesso, caricato di conseguenza di maggiore responsabilità.
Modalità di svolgimento del lavoro
Con lo smart working non esistono più postazioni fisse e luoghi prestabiliti per svolgere le proprie mansioni. Di conseguenza è possibile trovarsi a lavorare in giardino, piuttosto che all’interno di casa. Questo richiede una certa flessibilità mentale al lavoratore.
Cambiano le relazioni tra le persone
Un altro cambiamento che lo smart working ha introdotto nella vita delle persone riguarda le relazioni tra gli individui in tutti gli ordini gerarchici. Le comunicazioni, non essendo più dirette, vengono adesso mediate attraverso da diversi strumenti tecnologici. Di conseguenza questo richiede una maggiore conoscenza delle modalità di comunicazione e interazione. I classici momenti di socializzazione con i propri colleghi, pausa caffè o pranzo insieme, non esistono più e di conseguenza le abitudini cambiano e si rischia l’isolamento.
Affrontare i cambiamenti con un valido sostegno psicologico
Come abbiamo visto finora, sono moltissimi i cambiamenti che un lavoratore si trova a dover affrontare con lo smart working. Cambiamenti repentini, che non hanno lasciato tempo e spazio per adattarsi gradualmente. Si tratta di una situazione di emergenza che ha richiesto misure drastiche, ad un drastico evento. Di conseguenza ritrovarsi da soli in uno stato di criticità, può richiedere un impegno mentale particolare. Non sempre è facile accettarlo e capire come reagire agli eventi che si susseguono velocemente davanti a noi, senza avere alcun controllo sulla situazione. Esiste però la possibilità di avere un sostegno psicologico da parte di professionisti “dell’emergenza” che sanno e vogliono guidare nella direzione giusta i pensieri e azioni, per ristabilire benessere ed equilibrio mentale.
I vantaggi dello smart working
Oltre a quanto detto finora, la diminuzione del costante controllo e l’attribuzione di maggiore responsabilità ai lavoratori, hanno l’effetto di aumentarne la motivazione, che porta di conseguenza ad una maggiore efficacia e produttività.
La maggiore flessibilità dell’home working inoltre, porta ad una maggiore qualità della vita personale e professionale. Grazie allo smart working si ha una maggiore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Gli svantaggi dello smart working
Non esistono solo lati positivi nello smart working. Purtroppo ci sono anche quelli negativi e sono proprio questi che possono essere affrontati e superati grazie al sostegno psicologico di cui parlavamo nei paragrafi precedenti.
Primo fra tutti l’isolamento. Lavorare con altri permette all’individuo di vivere degli aspetti sociali dell vita che altrimenti non vivrebbe. Lo smart working ha eliminato questa possibilità.
Altro problema dell’home working è il “limite di tempo”. Quando il lavoro viene svolto in un determinato posto e in un determinato orario, il tempo dedicato a questa attività è ben delineato. Mentre quando il lavoro viene svolto a casa, il confine tra lavoro e svago non è più così nettamente definita e si rischia che il lavoro assorba più tempo del dovuto. Di conseguenza il lavoratore potrebbe “esaurirsi”, determinando così anche una perdita sostanziale di motivazione all’esecuzione lavorativa. Infine un altro grave effetto negativo contro il quale “combattere” con il giusto sostegno psicologico, è quello della difficoltà di gestione. Alcuni lavoratori che riescono molto bene nelle proprie mansioni in presenza del controllo del datore di lavoro, potrebbero incontrare difficoltà nello smart working.
Adeguarsi alle nove modalità di lavoro
Lo smart working è una grande opportunità per i lavoratori, ma nasconde dei rischi. Rischi che possono essere affrontati sia da soli, sia con il dovuto supporto psicologico che qualunque situazione di emergenza può richiedere. É sempre bene conoscere tutti gli aspetti positivi e negativi, per sapere bene a cosa andare incontro e quali sforzi possono essere richiesti per adeguare la propria flessibilità mentale.